Viale delle Industrie, Agglomerato industriale di Pozzilli | Isernia

Il territorio

Il Consorzio Industriale di Isernia-Venafro ricopre un’area di circa 75km2 e raggruppa 18 comuni della Provincia di Isernia: Sesto Campano, Venafro, Pozzilli, Montaquila, Colli al Volturno, Rocchetta a Volturno, Castel San Vincenzo, Cerro al Volturno, Pizzone, Fornelli, Macchia d’Isernia, Sant’Agapito, Longano, Isernia, Miranda, Pesche, Pettoranello di Molise e Carpinone.

Il comprensorio del Consorzio è un territorio “cerniera”, collocato in una posizione geografica strategica (tra due aree metropolitane del centro sud Italia, Roma e Napoli) e, in quanto tale, offre opportunità per interventi e azioni che possono avere ricadute sia territoriali sia occupazionali.

Il cuore del Consorzio e dell’area industriale è localizzato nel Comune di Pozzilli, dove ha sede anche l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed – tra i partner del Consorzio -, un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) e centro di rilevanza nazionale e di altissima specializzazione.

All’interno di quest’area hanno sede oltre 36 aziende, oggi appartenenti a quasi tutti i settori dell’industria nazionale.

La storia
Il territorio dell’antica Venafrum ha da sempre rappresentato un ambiente favorevole allo sviluppo di fiorenti comunità, sin dal neolitico, quando iniziò un vero e proprio processo di colonizzazione dell’area. A confermarlo, nel 2014, la scoperta nei pressi di Venafro dei resti di due insediamenti umani datati tra l’8.000 e il 3.500 a. C. .
Di particolare rilievo il rinvenimento dello scheletro di un neonato sepolto all’interno dell’area del suo villaggio: esso rappresenta, infatti, la più antica testimonianza di sepoltura “domestica” in Italia.
museo
La ricchezza dell’intera Valle è testimoniata anche dall’individuazione di altri villaggi antichi ottenuta attraverso le indagini di archeologia di superficie e dall’esame delle foto aeree e satellitari.
È il caso, ad esempio, di un insediamento protostorico protetto da un doppio fossato che, grazie all’esame di foto satellitari, è stato individuato in località Camerelle, nell’area del Nucleo industriale di Pozzilli.
cartina 3
In foto: principali rinvenimenti nell’area industriale di Pozzilli, in giallo le ville rustiche
Della ricchezza di prodotti che la Valle riusciva ad offrire ne hanno dato testimonianza numerosi autori latini che nei loro scritti esaltavano, in particolare, la qualità dell’olio di oliva – considerato all’epoca il migliore al mondo e tuttora famoso - ma anche di altri prodotti della terra.
storia__
Numerosissime sono le testimonianze archeologiche di insediamenti produttivi sparsi per l’intera Valle e riconducibili al periodo della creazione della Colonia augustea. Nell’area compresa tra la fascia pedemontana e il fiume Volturno sono state rinvenute numerosissime strutture, a volte anche imponenti, riconducibili a grandi ville rustiche.
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In foto: carta di distribuzione delle ville rustiche nella piana di Venafrum
Inizialmente strutturate per offrire sostentamento ai soli abitanti (famiglia del padrone e servi), con il passare del tempo le ville divennero sempre più grandi e si trasformarono in vere e proprie attività produttive su larga scala.
planimetria villa in Bosco Cerquello a pozzilli
In foto: planimetria della villa in località Bosco Cerquello, Pozzilli
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La zona dell’ager Venafranus, che oggi corrisponde all’area del nucleo industriale, è sempre stata considerata di grande interesse archeologico. Gli storici venafrani la ricordano come S. Maria Vecchia, zona ricompresa tra l’attuale Hotel Dora, Triverno e le Camerelle.
La chiesa che dava il nome al piccolo borgo, ricordata fin dall’alto Medioevo, ha rivestito un ruolo primario fin dall’epoca antica anche se oggi il toponimo è scomparso. In quest’area i dati archeologici testimoniano la presenza di numerose ville rustiche, anche di dimensioni rilevanti.
La storia
Il territorio dell’antica Venafrum ha da sempre rappresentato un ambiente favorevole allo sviluppo di fiorenti comunità, sin dal neolitico, quando iniziò un vero e proprio processo di colonizzazione dell’area. A confermarlo, nel 2014, la scoperta nei pressi di Venafro dei resti di due insediamenti umani datati tra l’8.000 e il 3.500 a. C. .
Di particolare rilievo il rinvenimento dello scheletro di un neonato sepolto all’interno dell’area del suo villaggio: esso rappresenta, infatti, la più antica testimonianza di sepoltura “domestica” in Italia.
museo
cartina 3
La ricchezza dell’intera Valle è testimoniata anche dall’individuazione di altri villaggi antichi ottenuta attraverso le indagini di archeologia di superficie e dall’esame delle foto aeree e satellitari.
È il caso, ad esempio, di un insediamento protostorico protetto da un doppio fossato che, grazie all’esame di foto satellitari, è stato individuato in località Camerelle, nell’area del Nucleo industriale di Pozzilli.
In foto: principali rinvenimenti nell’area industriale di Pozzilli, in giallo le ville rustiche
Della ricchezza di prodotti che la Valle riusciva ad offrire ne hanno dato testimonianza numerosi autori latini che nei loro scritti esaltavano, in particolare, la qualità dell’olio di oliva – considerato all’epoca il migliore al mondo e tuttora famoso - ma anche di altri prodotti della terra.
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Numerosissime sono le testimonianze archeologiche di insediamenti produttivi sparsi per l’intera Valle e riconducibili al periodo della creazione della Colonia augustea. Nell’area compresa tra la fascia pedemontana e il fiume Volturno sono state rinvenute numerosissime strutture, a volte anche imponenti, riconducibili a grandi ville rustiche.
In foto: carta di distribuzione delle ville rustiche nella piana di Venafrum
Inizialmente strutturate per offrire sostentamento ai soli abitanti (famiglia del padrone e servi), con il passare del tempo le ville divennero sempre più grandi e si trasformarono in vere e proprie attività produttive su larga scala.
In foto: planimetria della villa in località Bosco Cerquello, Pozzilli
planimetria villa in Bosco Cerquello a pozzilli
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La zona dell’ager Venafranus, che oggi corrisponde all’area del nucleo industriale, è sempre stata considerata di grande interesse archeologico. Gli storici venafrani la ricordano come S. Maria Vecchia, zona ricompresa tra l’attuale Hotel Dora, Triverno e le Camerelle.
La chiesa che dava il nome al piccolo borgo, ricordata fin dall’alto Medioevo, ha rivestito un ruolo primario fin dall’epoca antica anche se oggi il toponimo è scomparso. In quest’area i dati archeologici testimoniano la presenza di numerose ville rustiche, anche di dimensioni rilevanti.
Programmazione attività 2023 – 2030
Programmazione attività 2023 – 2030